LRAL studio di architettura
Ladislao Ricci Architetto Lugano

Morbio Inferiore

Studi di localizzazione nuove edificazioni

Il mappale analizzato é caratterizzato dalla presenza di una piccola costruzione progettata nel 1941 dall’architetto Rino Tami su un terreno molto grande (3500 mq + 1100 boschetto) e irregolare, che il maestro ha disegnato sfruttando il tema compositivo, già proposto in quegli anni in altre costruzioni simili, del muro in pietra continuo, che in questo caso è leggermente arcuato. L’edificio, posizionato al centro del terreno, si articola e si propaga in tutte le direzioni attraverso numerosi muri in pietra che generano terrazzamenti e che sono da considerare parte integrante e valore aggiunto dell’intero progetto.
Il manufatto e il suo contesto rispecchiano attualmente ancora le scelte progettuali originarie sia per quanto riguarda il rapporto con il giardino, in modo particolare a Sud, sia per i materiali tipici che lo caratterizzano (pietra e legno). Va dato merito anche ai proprietari che nel tempo hanno mantenuto l’opera nelle sue condizioni originali. 
Il posteggio, per le sue dimensioni ridotte (larghezza interna ca. 2.50 m) e per la pericolosità della manovra di accesso, non è più adeguato agli standard ed alle esigenze attuali ed è oggi adibito a locale tecnico.



Ipotesi di edificazione a Ovest
L’ipotesi a ovest è da scartare in quanto il terreno, tenuti presenti i vincoli pianificatori (distanza dalla strada e dalla villa), non consente di avere una superficie sufficiente per un’edificazione ragionevole.


Ipotesi di edificazione a Est
Nonostante possa sembrare la soluzione più ovvia, la nuova edificazione andrebbe ad occupare una parte del parco-giardino, in modo particolare ad est della villa, modificando e compromettendo i percorsi e i muri disegnati dall’architetto Tami.
Il forte dislivello del terreno costringerebbe le nuove costruzioni in un avvallamento, comportando delle difficoltà tecnico costruttive e un orientamento sfavorevole.
Questa localizzazione presenta anche un problema di accesso veicolare, che dovrebbe avvenire da via C. Maderno passando dal parco-giardino e quindi di fronte alla villa. Il nuovo accesso veicolare comprometterebbe anche il muro perimetrale in pietra che in quel punto è alto più di due metri.


 

Ipotesi di edificazione a Sud
L’edificazione in quest’area è inopportuna in quanto i nuovi manufatti andrebbero a nascondere visivamente la villa, occupando il parco-giardino, che come abbiamo sottolineato nella premessa, è stato pensato e progettato in simbiosi con l’edificio.
Per evitare di entrare in un conflitto con il fronte principale della villa, l’unica possibilità sarebbe di sfruttare la parte più meridionale di quest’area. Questo però, oltre a sfavorire comunque gravemente la villa, comporterebbe che le nuove costruzioni, considerato l’andamento discendente del terreno su cui sorgerebbero, si vengano a trovare all’ombra dei sei piani degli edifici costruiti negli anni ’60 e a pochi metri dalle cabine elettriche. 


Ipotesi di edificazione a Nord 
L’ipotesi progettuale posizionata a nord prevede lo spostamento dell’area «Boschetto» da Nord a Est ed è a nostro avviso la soluzione corretta per garantire una vera ed efficace protezione della villa progettata dall’architetto Tami. Lo scopo dello spostamento é proteggere la casa esistente dalle più recenti costruzioni a sud e liberare un’area sufficientemente estesa da adibire a nuove residenze, senza avere gli inconvenienti elencati nelle localizzazioni appena analizzate.
Non è da trascurare anche l’attuale situazione del bosco, irregolare nel suo perimetro, che presenta una parete a nord scoscesa e pericolosa per la sua pendenza e di conseguenza di difficile manutenzione.


Ipotesi progettuale a Nord
I tre manufatti proposti, adibiti a residenza monofamiliare, come gran parte del quartiere circostante, si sviluppano seguendo la morfologia del terreno sull’asse Est-Ovest, sfruttando il miglior orientamento.
Come per il progetto dell’architetto Tami, l’idea cardine del progetto verte sul principio di avere uno zoccolo in pietra, in cui inserire tutti gli spazi tecnici e i posteggi, con l’obiettivo di rendere l’impatto visivo più contenuto. Il fronte Nord, è pensato in modo analogo, con l’obiettivo di evitare che il nuovo progetto costituisca una barriera visiva per gli edifici costruiti sui mappali adiacenti. Quest’ipotesi progettuale permetterebbe inoltre a questi edifici, i cui fronti principali sono orientati sull’asse Est-Ovest mentre verso sud sono presenti solo piccole finestre di servizio, di godere di un soleggiamento migliore rispetto all’attuale situazione che è fortemente penalizzata dal bosco a confine.
L’accesso all’area può avvenire dalla strada cantonale ad ovest del mappale e servire esclusivamente le nuove costruzioni.